Alla scoperta di luoghi e tradizioni nei territori del Medioevo laziale

07.01.2024 21:22

 

 

Tutti a tavola. In diretta con oltre 20 giornalisti, blogger ed amanti del
buon cibo, tutti insieme con “ le mani in pasta”.
Ad organizzare i 5 eventi dal 13 novembre al 5 dicembre ci ha pensato la
Camera di Commercio di Rieti che ha inviato ai 20 esperti della buona
cucina un kit di prodotti tipici del luogo per realizzare da casa, sotto la
guida di prestigiosi chef, le 5 ricette della tradizione rietina . Collegamenti
in diretta anche attraverso i canali Facebook ed Instagram.
Il via il 13 novembre con la zuppa di ceci e castagne, piatto tipico della
Vigilia di Natale. La tradizione voleva che i contadini , dopo aver raccolto
le castagne ad inizio autunno, le conservavano come un’ottima fonte
proteica per l’inverno imminente.
L’abbinamento con i ceci è d’obbligo in quanto questi antichissimi
legumi della tradizione mediterranea sono ricchissimi di vitamine e
proteine. Fonti storiche riferiscono che già ai tempi dei faraoni nell’antico
Egitto si facesse un gran uso di zuppe e minestre di ceci. L’abbondanza di
castagne in Tuscia e nel territorio dei Monti Cimini testimonia una
tradizione secolare che risale al 1200, rendendo questo piatto completo,
accompagnato da fette di pane e condito rigorosamente con olio di oliva .
Il secondo appuntamento sono state le “ mbriachelle con la cannaiola di
Marta “. Si tratta di gustose ciambelline al vino rosso, chiamato nel
territorio dell’Alto Lazio, “ Cannaiola “ cotte in forno, realizzate sotto la
guida della cuoca Vittoria Tassoni. Il dolce tipico autunnale
accompagnava i lavoratori nei campi già in tempi antichi.
Il terzo appuntamento è stato il 21 novembre con “ i gnocchetti in frasca”
 
 
un’altra ricetta antichissima. Si tratta di palline di mais e farina , conditi
con fagioli borlotti ed insaporiti con il guanciale, Questa ricetta si
tramanda dagli abitanti di Micciani in Cittaducale, come piatto ricavato
dal raccolto autunnale. La macinatura dei cereali avveniva presso antichi
mulini, oggi si mescolano insieme grano e granturco. Il tutto viene
accompagnato da pane croccante e vino novello.
Quarto appuntamento con la lasagnetta croccante di amatrice
 
 
piatto della tradizione amatriciana, rivisitato dallo chef Marco Bartolomei. Una
vera e propria leccornia, Si tratta di sfoglia di pasta, tirata a mano, con
salsa all’amatriciana ( pelati, guanciale tagliato a strisce, sfumato con del
vino bianco), arricchita da besciamella e pecorino. Per impiattare si
completa con il guanciale croccante e lo spaghetto fritto.
E per finire il 5 dicembre è stata la volta della cicerchiata 
 
 
una delizia dolce per il palato a base di mandorle, miele millefiori dell’alto Lazio, farina,
olio evo, confettini colorati e canditi.
Non resta altro che fare una sosta golosa in questi bellissimi luoghi dell’
Alto Lazio, dove il tempo si è fermato, rispettando la tradizione
contadina.
 
Giovanna De Giglio

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